GdM 24 Febbraio 2013: Lettere al direttore: Adesso Basta Centri Commerciali

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GdM 24 febbraio 2013: Esselunga e Comune trattano Dal piano spariscono due rondò

    Esselunga e Comune trattano Dal piano spariscono due rondò

    La rivoluzione viabilistica di Porta Cerese, legata alla costruzione del supermercato…Risorgimento, oltre che piazzale Porta Cerese era stata illustrata pubblicamente…punta in via Parma e in piazzale Porta Cerese, in corrispondenza del passaggio… di Nicola Corradini

    — 24 febbraio 2013 —   sezione: MANTOVA

    GdM 003

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    GdM 24 febbraio 2013: La Ies a processo per fumi, gas e odori «Ce lo aspettavamo»

    La Ies a processo per fumi, gas e odori «Ce lo aspettavamo»

    …Antonino Gulotta, direttore dello stabilimento Ies dall’agosto dello scorso anno, è tra…intervento del Gup. Ai dieci dirigenti della Ies la procura contesta «l’aver provocato…impattante il processo produttivo della Ies. La Provincia comunque riconosce che negli…

    — 24 febbraio 2013 —   sezione: MANTOVA

    GdM 005

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    GdM 23 febbraio 2013: Fumi nocivi, gas e odori dalla Ies: via al processo per dieci manager

    Fumi nocivi, gas e odori dalla Ies: via al processo per dieci manager

    …manager ed ex dirigenti della raffineria Ies, il processo che li vede imputati di inquinamento…2007 (subito dopo l’acquisizione della Ies da parte del gruppo Mol) presidente del consiglio…che è stata amministratore delegato della Ies fino al dicembre del 2009; Gyorgy Dezsenyi… di Giancarlo Oliani

    — 23 febbraio 2013 —   sezione: MANTOVA

    GdM 015

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    GdM 23 febbraio 2013: Pronto il piano per risanare l’area Belleli

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      La Ies ha presentato alla Provincia il suo progetto…incontro in raffineria tra i vertici della Ies e i rappresentanti della Provincia nel corso…la società specializzata cui si appoggia Ies per questo tipo di lavori, ha presentato un…

      — 23 febbraio 2013 —   sezione: MANTOVA

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      GdM 23 febbraio 2013: Il Pd porta al Tar l’operazione Esselunga

        Il Pd porta al Tar l’operazione Esselunga

        …Cittadella dei servizi. «La prossima settimana presenteremo il ricorso al Tar contro il capitolo riguardante lo snodo di Porta Cerese – spiegano il capogruppo del Pd, Giovanni Buvoli e gli altri consiglieri democratici – In particolare contestiamo… di Nicola Corradini

        — 23 febbraio 2013 —   sezione: MANTOVA

        GdM 012 GdM 014

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        GdM 23 febbraio 2013: Italia Nostra: il Comune ci ripensi Non c’è bisogno di supermarket

          Italia Nostra: il Comune ci ripensi Non c’è bisogno di supermarket

          …presa l’impegno di risolvere il nodo viabilistico di Porta Cerese con due sottopassi e una serie di rondò, bocciati, però, da Italia Nostra: «Così – dice Cordibella – si porta solo più traffico sia in città che nei quartieri di Valletta…

          — 23 febbraio 2013 —   sezione: MANTOVA

          GdM 013

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          GdM 22/02/2013: «Giù le mani da Porta Cerese» Italia Nostra chiama Unesco

            «Giù le mani da Porta Cerese» Italia Nostra chiama Unesco

            …supermercato Esselunga (venturo) e sciogliere il groviglio di Porta Cereseminaccia di aggredire Palazzo Te. Due sottopassi ferroviari…che ha raddoppiato l’indice di edificabilità a Porta Cerese da 0,3 a 0,6, vincolando la costruzione della media…

            — 22 febbraio 2013 —   sezione: MANTOVA

            GdM 008

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            Storia del Comitato

            Storia del comitato

            Il comitato di Valletta Valsecchi (VV) è nato nel 2007, la data precisa è il 20.04.2007
            con lo scopo di “perseguire e favorire il miglioramento
            dell’ambiente e della qualità della vita dei residenti in equilibrio
            con le altre zone cittadine”.
            Abbiamo iniziato a incontrarci tra di noi durante l’epoca della
            giunta Brioni. Era la stagione dell’assessore Verde
            Saletta il quale sosteneva che il problema delle polveri fini in
            Valletta Valsecchi dipendesse dalla strada non asfaltata sull’argine
            maestro.

            Patto di quartiere

            Nell’estate del 2007 il Sindaco Brioni ci propose,
            in una logica abbastanza pioneristica di partecipazione attiva, o di
            democrazia partecipata, di stilare un cronoprogramma delle cose
            che avremmo voluto si facessero. I nostri desiderata.
            Creammo quattro tavoli: ambiente, manutenzione, viabilità e
            qualità della vita (Welfare) e iniziammo questo bellissimo lavoro
            che portammo a termine in una solenne assemblea pubblica con
            la presentazione alla cittadinanza. Dopo di che, non se ne fece
            più nulla.
            Capimmo quindi che senza un vero contatto con le leve del
            potere, i singoli cittadini non hanno alcuna possibilità di incidere
            sulle decisioni pubbliche. L’unico strumento avrebbe potuto
            essere quello giudiziale. Da una parte l’eventuale ricorso al TAR
            (da escludere per la nostra totale, croniche e istituzionale
            carenza di risorse economiche) e dall’altra quello degli esposti alla
            procura delle Repubblica.

            In ambito ambientale avevamo preso la buona abitudine di
            monitorare tutto ciò che accadeva intorno a noi, sia in ambito
            amministrativo che in ambito concreto.
            Era l’epoca in cui chiedevamo fortemente una corretta
            informazione sui dati e sulle emergenze, chiedevamo un serio
            rapporto di confronto con le industrie e con l’arpa, chiedevamo
            trasparenza sui dati e sulle metodologie impiegate.

            Benzene

            In particolare con ARPA emblematico è stato l’episodio del
            benzene. Da tempo registravamo i dati pubblicati sul sito
            dell’arpa. Per alcuni giorni vennero pubblicati dati relativi al
            benzene allarmanti.
            In particolare:
            22 Settembre 7 mcg/m,
            23 Settembre 7,5 mcg/m,
            24 Settembre 8,1 mcg/m,
            25 Settembre 10,1mcg/m
            Si evidenziava un continuo crescendo dei valori giornalieri del
            benzene (fuori norma, dato max era 6mcg/m) e, al tempo stesso
            e incredibilmente, nessun cenno e/o commento da parte degli
            organi di controllo nè delle autorità istituzionali.
            Quando coinvolgemmo la stampa accadde il finimondo, anche
            perché le risposte che ci vennero date furono talmente fuori
            luogo che furono come benzina sul fuoco e allarmarono ancora di
            più l’opinione pubblica. Magari non tanto per il dato, visto che
            molti non conoscevano nemmeno la tossicità del benzene, ma per
            la vaga presa di coscienza che forse chi avrebbe dovuto vigilare
            sulla nostra salute non lo faceva adeguatamente. Il direttore
            dell’ARPA, infatti, disse pubblicamente che se il dato era fuori
            norma, quando fino a quel momento era stato nella norma, era
            palese che il problema era tecnico. Il che è come dire che se i
            nostri figli che sono normalmente sani, un giorno hanno 39 di
            febbre, dobbiamo cambiare il termometro. L’assessore, da parte
            sua, si giustificò che nessuno lo aveva avvertito.
            Certo è che la mancanza di strumenti seri e efficaci rende
            oltremodo difficile la battaglia dei cittadini se non sono le forze
            politiche a fare propria la voce dei cittadini stessi.

            Prospettive future

            Il futuro: come lo vediamo?
            Siamo degli inguaribili ottimisti, ma una vera e seria politica di
            rinnovamento ambientale non la vediamo e non la possiamo
            vedere se non sarà accompagnata da inevitabili, drastiche,
            dolorose quanto lungimiranti, scelte politiche.
            Dobbiamo essere consapevoli e solidali con quanto riferito
            dall’assessore Grandi. Il problema ambientale (e il problema
            occupazionale, visto che ambiente e lavoro – o ambiente e
            sviluppo se lo guardiamo sotto una lente più capitalistica – vanno
            di pari passo) non può più essere affrontato con soluzioni
            tampone. E in questa ottica il dramma della Burgo, che
            certamente è un dramma per i lavoratori, per le famiglie, ma per
            la stessa città di Mantova, può e deve diventare una opportunità.
            Perché se è mancata prima la lungimiranza di capire che la
            soluzione del problema non poteva prescindere da una
            riconversione industriale, oggi non possiamo continuare a
            chiedere agli operai di sostenere loro, con le loro rinunce, con i
            contratti di solidarietà, con la cassa integrazione, la crisi
            economica che gli imprenditori forse avrebbero dovuto prevenire,
            o almeno prevedere, adottando per tempo gli accorgimenti
            opportuni. Il dramma diventa quindi l’opportunità per affrontare
            un problema che oggi non è più procrastinabile. Mantova non può
            più contare sull’industria della carta, ma anche del petrolchimico.
            Oggi è la Burgo, domani sarà la IES, dopodomani forse Polimeri
            Europa che pare però stia già attuando processi di riconversione.
            La dicotomia lavoro contro ambiente fortemente sbilanciata verso
            il primo, che ha ispirato lo sviluppo industriale dei primi anni del
            900, non può più essere. Ma nemmeno il ricatto occupazionale è
            più tollerabile. Non è più immaginabile che la salute sia barattata
            per un posto di lavoro. Anche perché l’eccesso di informazione
            negativa che riceviamo (vedi ILVA ma non solo) ci ha portato
            ormai a essere insensibili al problema della salute collettiva e
            della sua tutela. Ci ha assuefatti. Ci ha resi talmente indifferenti
            che ci ha portato talvolta a credere che il problema non ci sia, sia
            stato inventato da altri o riguardi solo gli altri.
            Non aspettiamo di esserci coinvolti noi stessi, le nostre famiglie.
            Non continuiamo a ragionare con la logica dell’orticello.
            La soluzione del problema ambientale non può quindi più
            prescindere da una riconversione del sistema industriale
            mantovano, e quindi da una corrispondente politica di sviluppo
            industriale “verde”, ma non può nemmeno prescindere da una
            rinnovata etica ambientale.

            Il condominio terra

            Perché se ciascuno di noi non ci mette un pochino del suo e ha la
            pretesa di ritenere che l’inquinamento non sia una conseguenza
            anche del suo uso, talvolta eccessivo, talvolta non necessario,
            dell’autovettura, del riscaldamento, dalla sua eccessiva
            produzione di rifiuti, non andremo mai da nessuna parte. Se non
            perdiamo l’idea dell’orticello di proprietà esclusiva da curare a
            scapito degli altri, a vantaggio di un’idea “condominiale” di questa
            nostra grande, amata terra, non andremo mai da nessuna parte.
            Anche per quanto riguarda le bonifiche, è vero ed è giusto che
            debbano essere quelli che hanno inquinato a pagare la bonifica.
            Ma questa logica giustizialista deve fare anche i conti con i tempi
            e i risultati della giustizia italiana. Che cosa ci servirà tra vent’anni
            una sentenza di condanna contro una azienda ormai estinta? Il
            problema è ora ed è già troppo tardi. Non si tratta più di decidere
            chi dovrà fare o pagare le bonifiche, ma quando si faranno.
            Perché se nel nostro condominio qualche idiota che non si sa chi
            sia (ma i sospetti sono sempre verso qualcuno) ha rotto
            l’ascensore non per questo possiamo pretendere che i condomini
            facciano le scale. Perché nei condomini ci sono anche gli anziani, i
            bambini, le mamme con i passeggini.
            E in questa metafora condominiale, noi, di valletta valsecchi siamo
            i condomini dell’ultimo piano.

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            Aria Gennaio 2013

            Relazione sugli inquinanti rilevati dalle centraline ARPA nella città di Mantova relative al mese di Gennaio 2013

            SO2
            I dati rilevati dalle centraline sono rimasti dentro la norma consentita valore min.<5 mcg/mc valore max 12 mcg/mc

            PM10 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Gennaio 2013

            Centralina N° Giorni fuori norma Data Valore min. riscontrato Valore max riscontrato
            ARIOSTO

            17

            1,2,3,4,5, 6,7,8,9,10, 11,12,26,27,28, 29,30

            51mcg/mc

            99mcg/mc

            GRAMSCI

            13

            1,2,5,6,7, 8,9,10,11,12, 28,29,30

            55mcg/mc

            109mcg/mc

            S.AGNESE

            16

            1,2,4,5, 6,7,8,9,10, 11,12,27,28,29, 30,31 52mcg/mc

            110mcg/mc

            TRIDOLINO

            17

            1,2,4,5,6, 7,8,9,10,11, 12,19,22,27,28, 29, 30

            51mcg/mc

            117mcg/mc

            PM2,5 – I valori fuori dalla norma durante il mese di Gennaio 2013

            Centralina N° Giorni fuori norma Data Valore min. riscontrato Valore max riscontrato
            S.AGNESE

            26

            1,2,3,4,5, 6,7,8,9,10, 11,12,13,18,19, 20,21,22,24,25, 26,27,28,29,30, 31

            27mcg/mc

            99mcg/mc

            NO2 I dati rilevati dalle centraline sono rimasti nella norma consentita valore min 27 mcg/mc valore max 97 mcg/mc

            CO – I dati delle centraline si sono mantenuti per tutto il mese entro la norma (min.0,7 max 2,0)

            Benzene – Valori riscontrati dalle centraline nel mese di Gennaio 2013 si sono mantenuti entro i limiti consentiti con valori min <3mcg/mcg, max 5,2 mcg/mc (Centr.Gramsci)

            Ozono O3I valori si sono mantenuti entro la norma min.8 mcg/mc, max 64 mcg/mc

            Meteo Gennaio 2013

            Sereno Variabile Nuvoloso Pioggia Nebbia
            3gg 7gg 9gg 8gg 4gg

            La Tabella sottostante rappresenta il numero dei giorni in cui i dati ARPA nel mese di Gennaio 2013 non erano disponibili

            Centralina

            SO2

            PM10

            PM 2,5

            NO2

            CO

            Benzene

            Ariosto

            1

            0

            *

            1

            *

            1

            Gramsci

            10

            7

            *

            10

            10

            10

            S.Agnese

            *

            0

            0

            0

            0

            0

            Tridolino

            0

            0

            *

            0

            0

            *

            *Manca l’apparecchiatura per il rilevamento dei dati

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