La posizione del Comitato sul progetto Esselunga

La Gazzetta di Mantova del 3 Gennaio 2014 ha sintetizzato la posizione del Comitato di Valletta Valsecchi riguardo il progetto Esselunga: «Esselunga? Un progetto miope»

G.d.M. 03.01.2014

Di seguito la lettera integrale:

Quale Mantova futura nelle idee dell’Amministrazione e dei privati?

In questi giorni molti mantovani hanno ricevuto la missiva di Esselunga s.p.a che ha voluto “fornirci alcuni documenti ed alcuni concetti” in merito alla costruzione di un nuovo “negozio di vicinato” nella zona di Palazzo Te / stadio. Il nostro comitato è stato citato negli articoli allegati. Non possiamo dunque esimerci dal fornire “concetti” per chiarire il nostro pensiero in merito al progetto di Esselunga.

Premesso che ci esprimiamo sulle notizie disponibili in attesa che l’Amministrazione rompa il silenzio e dia informazioni ufficiali ai cittadini dai quali è stata posta al servizio della cosa pubblica, con riferimento ai punti della lettera non possiamo non notare che:

• La planimetria che riporta l’ubicazione del supermercato è molto vecchia, sono presenti ancora il vecchio fabbricato della S.C.I.A. e i distributori di benzina. Questo aspetto non è secondario in quanto nei lavori presentati mancano totalmente gli accessi all’attuale piazzale Mozzarelli, (palazzo della Gazzetta di Mantova / abitazioni / studi medici e di professionisti) e al parcheggio in piazzale Porta Cerese. Non è dunque esaustiva la modifica della viabilità nella zona riportata e le relative valutazioni definitive.

• In merito all’edificio “discreto”, le valutazioni sono personali ed opinabili ma certo tutto si può dire di un capannone di un supermercato tranne che sia “discreto”. In merito poi al “negozio di vicinato” è forse il caso di ricordare che la definizione di legge considera “esercizio di vicinato” il negozio la cui superficie di vendita raggiunge al massimo i 250 mq (http://sportellounico.comune.mantova.it/index.php/commercio/51-procedimenti/190-vorrei-aprire-un-esercizio-di-vicinato), valore certamente lontano dalla metratura annunciata nella lettera di Esselunga (2500mq). Non siamo infatti contrari ai negozi di vicinato (ed alla concorrenza): chi segue le vicende del nostro quartiere sa con quale rammarico abbiamo colto la chiusura del punto vendita del Pellicano in via L. Ariosto e che abbiamo coinvolto altri soggetti per tentare il subentro di un’altra analoga attività a favore del quartiere.

• In merito ai parcheggi non è tanto in discussione quelli che verrebbero costruiti ma quelli che verrebbero eliminati. Infatti, la vicinanza con Palazzo Te non è l’unica fonte di preoccupazione ma lo è forse ancor di più la vicinanza quella con lo Stadio. É opportuno ridurre i parcheggi in quella zona?

• Riguardo la vicinanza con lo stadio, tutti i residenti nella sua prossimità hanno ancora vivo il ricordo delle chiusure al traffico della zona durante gli anni di serie B e C dell’AC Mantova, con la chiusura anche pedonale degli accessi, e persino la chiusura del luna park nel periodo di S. Anselmo. Sono note le proteste di allora dei residenti che non potevano raggiungere le proprie abitazioni. Cosa dunque succederà se lo stadio dovrà accogliere incontri di livello? Si vieterà l’accesso a Esselunga nei pomeriggi di sabato o domenica, notoriamente i giorni di maggior vendita?

• Ed eccoci ad uno dei punti chiave di maggior preoccupazione: il traffico: siamo preoccupati per l’accesso proprio su Porta Cerese e le zone limitrofe, ancor più che per la costruzione di un supermercato. Riteniamo infatti negativo per la città affrontare questo nodo viario prima di aver terminato la Tangenziale Sud, Riteniamo infatti che Porta Cerese sia un punto nevralgico, non solo del traffico, ma anche della visione che si ha della città.

Chiediamo: è quella prospettata da Esselunga la soluzione del problema all’ingresso in città? Solo se lo si vede in un’ottica di soluzione a breve termine. Non è infatti tale se si vuole tentare d’avere una visione lungimirante della città stessa. Il sottopasso (che per le norme attuali deve avere dimensioni – diametro e profondità – tali da consentire il transito dei mezzi di soccorso e quindi anche i camion), a nostro avviso, avvantaggerebbe soprattutto il passaggio in città dei pendolari giornalieri con aumento in Corso Garibaldi e Via Trieste e verso via Brennero incentivando il traffico pesante sulla stessa via che, ricordiamo, è strada classificata a “Rischio di Incidente Rilevante” a motivo delle merci pericolose che vi transitano, con pericolo quotidiano per i presenti nelle aree adiacenti il percorso (un domani per gli utenti dello stesso supermercato in progetto!). In questa strada è tutt’ora in vigore l’Ordinanza n. 01/ 2008 del 19/02/2008 della Provincia di Mantova “di chiusura permanente al transito per i veicoli di massa a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate, ad eccezione di quelli che devono effettuare operazioni di carico e scarico…”. Se fosse fatto rispettare quotidianamente tale divieto, oltre alla sicurezza di tutti, si otterrebbe la riduzione anche delle lunghe code per il transito da e per la ex S.S. Cisa. La nostra proposta di lungo termine, dunque, per la riduzione del traffico in accesso alla città è il completamento della tangenziale SUD, dalla Valle dei Fiori alla A22 e il “futuribile” trasferimento del traffico ferroviario della Mantova-Monselice su un altro itinerario. E’ infatti ammissibile che dei convogli ferroviari con carichi pericolosi possano ancora transitare a pochi metri dalle abitazioni di Valletta Valsecchi, Te Brunetti, Valletta Paiolo, l’ospedale e Palazzo Te?

• La cementificazione poi è l’altra principale nostra preoccupazione data dalle garanzie che Esselunga possa dare in merito al completamento di tutte le opere. Può l’azienda ripagarsi con questo “supermercato di vicinato” tutti i costi necessari per la loro realizzazione? La paura è che si verifichi una situazione analoga a quella avuta ad esempio con la promessa costruzione del sovrappasso in zona cimitero / Borgochiesanuova, dove la sopraelevata è poi rimasta incompiuta; o come il sottopasso pedonale previsto con la costruzione dei palazzi in zona Ex Scia e mai effettuato. Ecco: non vorremmo che, fatto il supermercato, tutto resti come prima o, peggio, incompiuto. Quali sono le garanzie in tal senso ricevute dalle nostre amministrazioni?

Molte di queste domande dovrebbero avere risposta dall’Amministrazione comunale alla quale in precedenti occasioni abbiamo chiesto un confronto, notizie, chiarimenti e proposte. Già: proposte, perché tutto si può dire del nostro Comitato tranne che sia un comitato solo “del No”. Basti citare l’ultima (in ordine di tempo) proposta con le “Osservazioni al piano della mobilità ciclistica del Comune di Mantova” presentate la scorsa settimana e disponibile on-line.

Invece dall’Amministrazione comunale solo silenzi, e questa è un’altra nostra grande preoccupazione. In fondo un imprenditore fa il suo mestiere, ma un amministratore dovrebbe fare il suo, dovrebbe dare una organizzazione lungimirante alla sua città e informare i cittadini. È questo lo sviluppo futuro che si vuole dare a Mantova,: quello di una città fondata sui super/ipermercati? Che fare allora dell’area? Perché non destinarla a un nuovo palazzetto dello sport? Tutti sanno quanto sia difficile reperire uno stabile, una palestra adeguata, e il PalaBam non svolge di certo questa funzione. Perché non realizzare un’area espositiva collegata a Palazzo Te e altre risorse culturali della città per attrarre turismo di qualità?

Ci attendiamo quindi spiegazioni e dettagli “ufficiali” su quanto visto nella documentazione che ci è pervenuta. Cittadini Mantovani dite la vostra opinione: è importante!

Un’ultima parola riguardo la carta prepagata che Esselunga “si è permessa d’inviarci”. La nostra proposta è raccoglierle e donarle alla Caritas locale. La cronaca di Mantova dimostra che il bisogno c’è.

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